lunedì 31 gennaio 2011

La farmacologia omotossicologica: segue

NOSODI o BIOTERAPICI

I nosodi (vecchio termine) o bioterapici (nuovo termine) sono rimedi preparati a partire da materiale malato, ad esempio il virus dell'influenza omeopatizzato si può considerare un nosode.
In altre parole possono essere considerati un po' come dei "vaccini" nel senso che stimolano la risposta reattiva dell'organismo alla malattia favorendo una vicariazione regressiva.
Si usano soprattutto neelle malattie croniche o recidivanti (quelle a destra della Tavola delle Omotossicosi) ed è quindi corretto associarli al drenaggio

ORGANOTERAPICI

Gli organoterapici sono parti (tessuti, organi) del maiale. Infatti il suino è l'animale a maggior somiglianza anatomica e soprattutto immunitaria con l'uomo!
Inoltre il maiale è spesso portatore di malattie e quindi scegliere l'organoterapico suino di fatto è scegliere anche un nosode.
In tal modo se da un lato otterremo una stimolazione immunitaria (effetto del nosode) dall'altro si avrà anche un'azione di stimolo in quanto forniremo i substrati per reazioni enzimatiche di sintesi proteica (un po' come ho spiegato nel caso dei catalizzatori, ma qui invece accade per la sintesi proteica anzichè per la respirazione cellulare).
Vengono utilizzati ovviamente per le patologie dei corrispettivi organi umani, ed è interessante notare come possano trovare impiego sia nella patologie a destra che in quelle a sinistra della Tavola delle Omotossicosi.
Infatti le basse diluizioni fungono da stimolo della reattività organica mentre le alte diluizioni modulano nel caso di ipereattività (fasi a sinistra della Tavola).

ALLOPATICI OMEOPATIZZATI

Questa è l'omeopatizzazione dei farmaci utilizzati in medicina classica.
Si usano soprattutto per i danni iatrogeni degli stessi (questo uso si chiama isopatico), ma naturalmente possono trovare impiego anche come normali rimedi omeopatici.


Fonte: Quaderni di Clinica Omotossicologica, Guna Editore


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domenica 30 gennaio 2011

La farmacologia omotossicologica

"Costruiremo un ponte tra omeopatia e medicina classica allopatica" (Reckeweg).
Così disse l'ideatore dell'omotossicologia, branca medica non convenzionale che nasce in seno all'omeopatia.

Come sappiamo già all'interno dell'omeopatia vi sono diversi indirizzi, varie scuole e modo di approcciare il malato.

Vediamo ora quali sono le peculiarità dell'omotossicologia.
Qui ho fatto una breve presentazione di cosa sia l'omotossicologia, come si svolge una visita medica omotossicologica e a chi si rivolge questo metodo clinico, ora vorrei spiegare quali sono le peculiarità farmacologiche dell'omotossicologia, ossia quali sono le sue "armi" specifiche.

Le classi di rimedi proprie dell'omotossicologia sono quattro:
1) CATALIZZATORI INTERMEDI DELLA RESPIRAZIONE CELLULARE
2) NOSODI
3) ORGANOTERAPICI
4) ALLOPATICI OMEOPATIZZATI

Cominciamo con la prima classa, la più complessa:
CATALIZZATORI INTERMEDI DEL CICLO DI KREBS E DELLA FOSFORILAZIONE OSSIDATIVA

Vengono utilizzati come stimolanti della respirazione cellulare in particolare nelle patologie a destra della tavola delle omotossicosi (patologie di matrice e cellulari).
Si tratta degli acidi e sali del ciclo di Krebs e di chinoni della catena respiratoria.

a) Catalizzatori intermedi del ciclo di Krebs
La loro somministrazione a dosi omeopatiche stimola la velocità della reazione in cui essi fanno da substrato ad un enzima del ciclo.

Essi sono:
Natrium pyruvicum
Natrium oxalaceticum
Acidum cis-aconitum
Acidum citricum
Acidum succinicum
Acidum DL-malicum
Acidum fumaricum
Baryum oxalsuccinicum
Acidum alfa-ketoglutaricum




b) Chinoni della fosforilazione ossidativa
Alcuni chinoni sono veramente fisiologicamente presenti (Hydrochinon, Ubichinon), altri (Antrachinon, Chinydron, Glyoxal, Methylglyoxal, Naphtochinon, Para-Benzochinon) sono in realtà più "nosodi" che veri substrati naturali, in quanto sono chinoni che si formano per cause nocive esterne (inquinamento, farmaci, catabolismo cellulare...).
I primi , soprattutto Ubichinon, sevono principalmente a sbloccare i passaggi della respirazione cellulare esattamente come ho spiegato per gli intermedi del ciclo dell'acido citrico (di Krebs).
I secondi servono in particolar modo a stimolare la sintesi di enzimi anti-chinone tossico, favorendone l'eliminazione

Segue seconda parte


Fonte: Quaderni di Clinica Omotossicologica, Guna Editore

                                                

  

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martedì 18 gennaio 2011

L'omotossicologia: come, quando, perchè, a chi?

COS’E’ E A COSA SERVE L’OMOTOSSICOLOGIA
Ho già parlato di cosa sia l'omotossicologia in questo post.
Ho spiegato che il rimedio omotossicologico ha come obiettivo principale il drenaggio, cioè l’eliminazione dei fattori tossici che bloccano un organo o un apparato, e ottiene questo grazie alla possibilità di avere una vicariazione, ossia un insieme di progressivi cambiamenti
della malattia, via via verso la guarigione.
Spesso tali cambiamenti sono malattie di cui il paziente ha sofferto negli anni addietro, prova del fatto che il suo problema si è fatto via via più profondo nel tempo poichè trascurato o non correttamente trattato, e il regredire verso malattie del tempo passato è segno che il corpo sta letteralmente tornando indietro, ma regredire nel male significa di fatto progredire nel bene, e quindi è indice di un miglioramento, sebbene richieda talvolta molta pazienza prima di riportare ad uno stato di salute completo.
Infatti compito dell'omotossicologo è aiutare l'eliminazione della sostanza tossica responsabile, "drenandola" dall'interno verso l'esterno dell'organismo.

COME SI PRATICA L’OMOTOSSICOLOGIA
Il medico omotossicologo deve naturalmente raccogliere un’anamnesi (storia clinica) e fare un esame obiettivo (visita medica) completi del paziente, oltre a richiedere qualora necessario dati di laboratorio o strumentali (esami del sangue, delle urine, radiografie ecc…).
Quindi in base alle problematiche complessive attuali del paziente, e in base alla loro evoluzione nel tempo, sceglie la terapia che si avvarrà di rimedi omotosscologici (farmaci contenenti diversi rimedi omeopatici e talvolta fitoterapici o anche farmaci classici, ma sempre in basse dosi), eventualmente in associazione a terapie classiche o ad altre terapie utili a seconda dei casi


A CHI E’ RIVOLTA L’OMOTOSSICOLOGIA
Chiunque può scegliere di curarsi con l’omotossicologia, ed evitare il sovraffaticamento di organi  come il fegato o il rene spesso incaricati del durissimo lavoro di smaltire i farmaci che assumiamo.
Inoltre, l’omotossicologia può essere scelta non solo come cura ma anche come prevenzione.
Infatti “ripulire” il nostro organismo significa anche renderlo più resistente agli attacchi dei nemici, ed è per questo che tante persone oggi scelgono di fare prevenzione ad esempio ogni autunno contro le malattie invernali, o una volta ammalati al fine di prevenire eventuali complicanze ed altro ancora.



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venerdì 14 gennaio 2011

Considerazioni

Perchè mi sono dedicata all'omotossicologia?
Perchè uno inizia un percorso per diventare medico, si laurea, si specializza, e a un certo punto sente il bisogno di approcciare una medicina non convenzionale, od olisitica che dir si voglia?
Queste domande mi ha rivolto una persona per e-mail, e la risposta che dovevo darle mi ha aiutato a riflettere sulle mie scelte.
Più o meno questo post è il contenuto della mia mail di risposta.

Ho iniziato l'università convinta che avrei fatto una specializzazione, poi strada facendo mi son resa conto che le specializzazioni sono affascinanti da un punto di vista tecnico, ma alla fine si rischia di sapere tutto su niente e niente sul tutto (per dirla con una caustica frase di G. B. Shaw sui medici specialisti).
Inoltre si perde di vista il paziente, che viene da te per un consulto, poi se va bene lo rivedi dopo 6 mesi o un anno, altrimenti mai più: addio ai rapporti umani.
Ecco perchè una volta laureata scelsi la formazione specifica in medicina generale.

Nel frattempo cominciai l'attività di guardia medica e sostituto di medicina generale. Mi sono resa ben presto conto che sebbene la medicina di famiglia rimanga la soluzione che tra tutte soddisfa meglio i requisiti che cercavo, è comunque ben disante dal realizzare i miei desideri.  Perchè?

La qualità del servizio, anche col mio miglior impegno, è scadente per varii motivi che cercherò di esporre il più sinteticamente possibile.

Prima di tutto la medicina difensiva: si lavora molto preoccupati di salvarsi dalla querela, perchè le denunce aumentano ogni giorno.
La medicina difensiva sta diventando un problema in quanto paradossalmente l'eccesso di zelo ha ricadute negative sulla qualità delle scelte diagnostiche e terapeutiche per non parlare del rapporto umano col paziente.

Secondo, l'informazione (non formazione) pubblica sulla salute: i mass media danno un'idea di medicina futurisitca, fantastica, si può fare tutto, c'è una molecola per tutto, una soluzione per tutto, e la gente ci crede, e talvolta lo pretende anche. Legge i rotocalchi, guarda Elisir, legge internet e ci credeeeeee!!
Perchè molti non vogliono vedere che alla fine si muore lo stesso?!?!?! Soprattutto, quello che vien ben cammuffato dall'informazone di massa è che la medicina oggi cura quasi tutto ma non guarisce quasi niente!!! Ti curano con i farmaci o con asporazioni chirurgiche ma quello non è guarire.
La guarigione nel senso proprio di una restitutio ad integrum non è certo dover assumere un farmaco a vita, perchè in tal caso non sei tornato affatto come eri prima, e ancor meno nel caso di asportazioni o sostituzioni chirurgiche di una parte di te che non riavrai mai più.

Poi ci sono i budget delle ASL e la burocrazia all'italiana, ma qui preferisco sorvolare tanto tutti se lo possono immaginare.

Volevo una medicina globale, capace di considerare il paziente nella sua interezza e non settorialmente, ma volevo anche aver il modo di poter essere creativa nella mia professione che non è solo scienza, come si vuol far passare, ma è ancora, e soprattutto, arte.
Quando mi sono avvicinata alle medicine non convenzionali non avevo preferenze per l'una o l'altra, avrei fatto qualsiasi cosa, agopuntura, omeopatia, omotossicologia...
Sono approdata a quest'ultima per una serie di coincidenze di avvenimenti, ma non era importante quale tra le medicine olistiche scegliere, era importante far qualcosa che mi permettesse di prendere in carico un paziente libera da schemi precostituiti.

Poi strada facendo dell'omeopatia (e omotossicologia) mi è piaciuto il discorso sull'acqua, sui suoi clusters e la sua memoria, su questo elemento tanto semplice quanto essenziale, di cui il nostro corpo è composto al 99% in molecole e al 70% in peso, e mi ci sono legata ... ma devo chiudere il post altrimenti diventa infinito, perchè le meraviglie dell'acqua mi hanno fatto innamorare, e questa è un'altra storia.                                                                  

         

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giovedì 13 gennaio 2011

Drenaggio: schema terapeutico, ultima parte

Segue da prima e seconda parte

Il drenaggio più profondo che possiamo fare è il
DRENAGGIO CELLULARE

A seconda del livello cui ci troviamo, posso avvalermi di rimedi diversi.
Il drenaggio cellulare viene fatto in particolar modo nell'ultima fase della matrice, ossia in quella di impregnazione, e nelle fasi cellulari, che sono di degenerazione e sdifferenziazione.

Nel primo caso è utile Coenzyme Compositum, oppure la Confezione Unica dei Catalizzatori del Ciclo di Krebs.

Nel secondo e nel terzo caso sono utili rispettivamente Ubichinon Compositum e Glyoxal Compositum, oppure per entrambi i Singoli Chinoni Injeel.



Fonte: Quaderni di Clinica Omotossicologica, Guna Editore





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mercoledì 12 gennaio 2011

Drenaggio: segue schema terapeutico


DRENAGGIO LINFATICO

Il drenaggio linfatico ha la finalità di ripulire il circolo linfatico qualora sia sovraccarico di accumuli tossici. Ciò accade assai di frequente. Le situazioni possono essere acute, come le flogosi tonsillari o adenopatie satelliti a qualche processo infiammatorio, oppure croniche come i casi di linfatismo.

In acuto: Lymphomyosot o Lymdiaral, quest'ultimo anche in pomata torna utile sui linfonodi dolenti

In cronico: Vis Heel


DRENAGGIO CONNETTIVALE

Qui siamo al punto più delicato del drenaggio, al cuore della terapia. Distingueremo, aiutandoci con la tavola delle omotossicosi, i tre livelli: umorale, di matrice, cellulare, con i loro sottolivelli o fasi (escrezione, reazione, deposito, impregnazione, degenerazione, sdifferenziazione).

Fasi umorali (escrezione, reazione) e prima fase di marice (deposito): Galium Heel

Fasi di matrice (deposito, impregnazione) e prima fase cellulare (degenerazione): Pulsatilla Compositum. Questo rimedio è molto utile, anche ogni qualvolta il paziente è sottoposto ad uno stress cronico, anche di tipo iatrogeno

Fasi cellulari (degenerazione, sdifferenziazione): Fucus Compositum


DRENAGGIO GENERALE (LINFATICO-CONNETTIVALE)

Come coadiuvante di questi due drenaggi trovo utile Psorinoheel, multinosodico adatto a tutte le malattie croniche, in quanto ci aiuta a ridurre la tendenza alla cronicizzazione.

Segue ultima parte


Fonte: Quaderni di Clinica Omotossicologica, Guna Editore


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martedì 11 gennaio 2011

Drenaggio : schema terapeutico

Frequentando la scuola AIOT mi son fatta uno schemino per il drenaggio che spesso mi torna assai utile.
Naturalmente come tutti gli schemi non è personalizzato, e quindi di caso in caso sono felice di adattarlo alle esigenze del paziente.
Ma tanto per avere una guida in linea di massima, vi sono ricorsa più volte e lo trovo utile.
Utilizzo farmaci di Guna-Heel.

Il drenaggio intanto è a diversi livelli:

- emuntoriale
- linfatico
- connettivale
- generale (linfatico-connettivale)
- cellulare

Partirò col primo, gli altri a seguire successivamente.

DRENAGGIO EMUNTORIALE

Prima di tutto: cosa vuol dire drenaggio degli emuntori? Cosa sono gli organi emuntori?
Il drenaggio come già accennato altrove consiste nella liberazione dal carico tossinico che ciascuna persona accumula nel tempo con la complicità di inquinamento, stili di vita scorretti, stress.
Gli emuntori sono la parte più superficiale del nostro drenaggio. Sono tutti quegli organi o apparati che possono eliminare sostanze nocive attraverso una qualche via. Se un emuntore è "ingolfato" dal troppo lavoro, rallentato o bloccato da uno stress, o esausto, con i rimedi omotossicologici possiamo stimolarlo o ridurne il carico a seconda che questi ultimi siano principalmente stimolanti o inibenti. Alcuni rimedi invece sono unici in quanto regolatori, ossai si comportano da stimolanti se l'organo è fiacco, o da inibenti se l'organo (o apparato) è sottoposto ad un carico eccessivo di lavoro e va rallentato.
Vediamoli.

Cute: Graphites Homaccord per inibire, Thuja Compositum per stimolare

App. urinario: Berberis Homaccord per inibire,  Solidago Compositum per stimolare

App. respiratorio: Phosphor Homaccord o Tartephedreel per inibire rispettivamente nelle alte e basse vie respiratorie, Mucosa Compositum per stimolare

Fegato e vie biliari: Chelidonium Homaccord per inibire, Lycopodium Compositum per stimolare

Somaco e intestino: Nux Vomica Homaccord per inibire, Mucosa Compositum per stimolare

App. Genitale: Damiana Compositum per l'uomo, Lilum Compositum per la donna

App. circolatorio: Aesculus Compositum per le arterie, Solanum Compositum per la circolazione periferica

Cuore: Strophantinum Compositum

App. locomotore: Ledum Compositum

SNC: Selenium Compositum

Seguono seconda e terza parte


Fonte: Quaderni di Clinica Omotossicologica, Guna Editore


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venerdì 7 gennaio 2011

Il colesterolo e il marito infedele

Mi piace l'affermazione di Bruce Lipton ( "Biologia delle credenze" Ed. Macro ) che sostiene che non esistono effetti collaterali dei farmaci, ma solo effetti, punto e basta. Parlare di "collaterale" sembra indorare la pillola. Semmai preferisco effetti "indesiderati", mi sembra molto più realistico, perchè nessun paziente desidera sperimentarli. Ma non sono collaterali all'azione del farmaco, sono direttamente correlati ad esso.
Detto questo, tanto per chiacchierare e togliermi un sassolino, vorrei fermarmi un poco su uno di questi effetti indesiderati.

A Novembre ho frequentato un interessante seminario tenuto dal dottor Fausto Bellabona a Parma in cui si è parlato delle statine, molecole in uso per ridurre la colesterolemia elevata.
Ora il colesterolo è una molecola importantissima per varie funzioni, tra le quali quelle di precursore del cortisolo (ormone di risposta allo stress, e ciò spiega perchè lo stress prolungato può indurre un aumento della colesterolemia) e degli ormoni sessuali (testosterone).

E qui siamo al punto.

Inibendo la sintesi di colesterolo, le statine riducono il substrato disponibile per la sintesi di questi ormoni (cortisolo, testosterone). In relazione alla ridotta sintesi di testosterone sembrerebbe porsi una riduzione della libido maschile in soggetti che assumono statine per lunghi periodi di tempo.

Non solo.

Se questo effetto indesiderato si prolunga eccessivamente, potrebbe scatenare nel paziente tentativi compensatori, quali l'aumentato appetito per alimenti ricchi in colesterolo, o forse addirittura aumentati appetiti sessuali alla ricerca di stimoli sempre più forti, al fine di superare il blocco della libido.

Rimanendo questi ultimi comportamenti in ambito ipotetico, non sono però poco inquietanti, o quanto meno anche se non si dimostrassero in un futuro veri per le statine, ci chiedono veramente di pensare a lungo prima di mettere in bocca a cuor leggero un pillola bianca, rossa, verde o blu.

"Medico è colui che introduce sostanze che non conosce in un organismo che conosce ancor meno" (Victor Hugo)

 

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martedì 4 gennaio 2011

Disco orario ... della salute!!!

Mai tagliata una torta giornaliera in quattro fette salutari? Se proviamo viene fuori un vero e proprio disco orario, in cui avremo posteggio a scadenza per oligoelementi e nutrienti.

Andiamo a vedere le quattro sezioni del disco orario:
prima parte della giornata, giallo chiaro perchè è la luce del mattino, dalle 6.00 alle 12.00 circa;
seconda parte della giornata, giallo carico del pieno sole dalle 12.00 alle 18.00 circa;
inizio della notte, blu chiaro perchè la notte non è ancora fonda, dalle 18.00 alle 24.00 circa;
notte piena fino all'alba, blu scuro, dalle 0.00 alle 6.00 circa.



Esaminiamo le singole sezioni.

Nella prima parte della giornata prevale la Vagolisi. In questa fase si ha particolare bisogno di glucidi (la colazione!) e in caso sia necessario aiutare la vagolisi può essere utile implementare con oligoelementi come sali di calcio.



Nella seconda parte della giornata prevale il simpaticotono. In questa fase si ha particolare bisogno di acidi grassi e in caso sia necessario aiutare la simpaticotonia può essere utile implementare con oligoelementi come sali di potassio.



Nella terza parte della giornata si avvia la simpaticolisi. In questa fase si ha particolare bisogno di proteine (a cena!!) e in caso sia necessario aiutare la simpaticolisi può essere utile implementare con oligoelementi come sali di magnesio. Il Mg+ è un oligoelemento che ci aiuta a liberarci da blocchi in simpaticotonia, usato con ottimi risultati per ridurre i sintomi ad esempio da agitazione premestruale. Quindi questo ci fa capire che gli oligoelementi e i loro sali hanno un'importanza non solo nei ritmi circadiani, ma anche nei ritmi a più lungo raggio come quelli mensili e stagionali.

 
Nella quarta parte della giornata ricomincia a instaurarsi il vagotono. In questa fase si ha particolare bisogno di acqua e in caso sia necessario aiutare il tono vagale può essere utile implementare con oligoelementi come sali di potassio.




Nel risultato finale noi avremo un disco orario per orientarci nella scelta dei supplementi ai disturbi che possono insorgere nelle varie parti della giornata. Particolare attenzione sarà data alle distonie neurovegetative. Appare chiaro dal disegno che mentre nelle ore diurne prevale il sistema Simpatico, in quelle notturne prende il sopravvento il Parasimpatico. Le distonie neurovegetative possono essere affrontate con utili coadiuvanti come piccole modifiche all'alimentazione facendo attenzione alle preferenze del nostro corpo per nutrienti diversi nelle varie fasi del giorno, e con  gli oligoelmenti in particolare con i rispettivi sali di Schuessler.
In merito all'alimentazione è importante ricordare che vi sono alimenti acidificanti e alimenti alcalinizzanti. Mentre l'acidificazione determina sul Sistema Nervoso Autonomo un effetto di ortosimpaticotono con predominanza adrenergica, al contrario l'alcalinizzazione vi determina un effetto di parasimpaticotono a mediazione colinergica. Dal momento che, a causa di inquinamento, alimentazione scorretta, stile di vita sedentario e stress, abbiamo una tendenza all'acidosi, potrà essere utile in diversi casi integrare l'alimentazione con alcalinizzanti.


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