venerdì 27 luglio 2012

Neuralterapia: esplorazione del piede




Vediamo oggi come affrontare alcuni problemi comuni del piede, con sintomatologia algica, per mezzo della neuralterapia.

Spina calcaneare
definirne i limiti, quindi infiltrare con Procaina sulla e intorno alla spina, quindi rifare i pomfi con Hekla Lava e Cortison Injeel

Tendine d'Achille
i tendini non vanno mai infiltrati direttamente, pertanto limitarsi ai pomfi in loco

Neuroma di Morton
frequente nelle donne specialmente se portatrici di tacchi alti, soprattutto tra 2° e 3° o tra 3° e 4° dito del piede, fortemente dolente alla pressione. Una volta confermata ecograficamente la diagnosi procedere con un pomfo di anestetico seguito da pomfi con Rhus Tox, Bryonia, Cortinson Injeel, MD Neural, con ago da 25 mm



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mercoledì 18 luglio 2012

Neuralterapia: esplorazione del ginocchio

Anche nel caso del ginocchio, come per tutte le articolazioni già esaminate, cominceremo con un approfondito EO.
Sarà pertanto importantissimo fare un accurato paler-rouler attorno a tutta l'articolazione, per poi passare al ballottamento rotuleo.
Sempre a paziente supino, è utile creare una pressione sulle fossette sottorotulee mediale e laterale (i cosidetti "occhi" del ginocchio), nonchè sul tendine sottorotuleo, valutando l'appoggio del cavo popliteo sul piano del lettino.
Di seguito verranno effettuate le manovre per i legamenti collaterali e crociati.

A questo punto si passa alle infiltrazioni neuralterapiche e/o omeosiniatriche.
Dapprima, come sempre, procederemo con i pomfi: mediali, sottorotulei (negli occhi del ginocchio e sul tendine  rotuleo), poi sulla rotula andando parallelamente alla stessa (quindi con ago parallelo e non perpendicolare!) ed infine lateralmente, per terminare con 3 pomfi nella piega poplitea.
In caso di presenza di edemi declivi sarebbe opportuno infiltrare anche lungo in meridiano Milza-Pancreas.

A questo punto passiamo all'intrarticolare, con l'approccio anteriore a ginocchio semiflesso: nell'occhio laterale farò il pomfo di anestetico e dopo entrerò mantenendo la siringa parallela al piano del lettino, portandola ad un'angolazione di 30° rispetto alla linea mediana della rotula. Va bene un ago di 4 cm di lunghezza:



(Tratto dagli appunti del corso di Neuralterapia tenuto dal dottor M. Loberti, Modena, Aprile-Maggio 2012, Terza Lezione) 



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domenica 1 luglio 2012

La medicina nel futuro


Mi piace immaginare quando, fra anni ed anni, secoli forse, o forse millenni, la medicina odierna verrà guardata attraverso il cannocchiale del tempo e sarà vista come qualcosa di molto antico, ormai superato, ed in qualche modo anche buffo.
Sì, buffo: ma non perchè saranno ulteriormente progredite le tecnologie e la chimica, bensì al contrario, perchè l'umanità sarà stata finalmente capace di riappropriarsi della natura, delle relazioni, della capacità di sintesi, e dei sistemi semplici.
Allora gli odierni "camici bianchi" saranno ricordati quasi con compassione, con un sorrisetto, esattamente come noi guardiamo alle cure praticate nei secoli trascorsi.

La medicina fino al 1600 circa era soprattutto stregoneria, alchimia, e il corpo umano un balocco con cui l'uomo stesso giocava e sperimentava.
Con l'avvento dell'anatomia patologica e della biochimica, si fa il salto alla medicina contemporanea, scientista, riduzionista, organicista: l'uomo-bambino ha voluto rompere il suo giocattolo, farlo a pezzi per sapere come funziona e studiarlo.
Ed eccoci oggi ad aggiustarne volta per volta le singole parti, ora con la chirurgia, ora con la più fine chimica farmacologica.

Ma prima o poi la scienza si renderà conto che è necessaria una nuova sintesi, sarà indispensabile restituire il corpo umano, anzi la persona, alla sua integrità, ed il fanciullo che ha smontato il suo gingillo lo dovrà riassemblare, e guardare e curare nel suo complesso.
Questa a mio avviso sarà la medicina di un futuro non so quanto lontano: una medicina elegante, indolore, globale, priva di effetti collaterali, ed anche domestica-famigliare.
Famigliare sì, dove gli ospedali ed il personale sanitario di oggi, asettici e rigorosi, spesso forzatamente distaccati, non esisteranno più e verranno anzi additati come un sistema primitivo e grezzo.
La presuntuosa medicina del 2000 sarà vista come una specie di cantiere in cui si alternavano falegnami o idraulici o elettricisti del corpo umano secondo i casi, insieme a grossolani sistemi diagnostici che richiedevano spazi enormi e goffi macchinari costosissimi, cui facevano seguito, quali terapie, dei bombardamenti macromolecolari con veri e propri veleni di cui nemmeno si conoscevano tutti gli effetti...

Io invece amo immaginare un futuro della medicina in cui nulla di macroscopico servirà più per curare ed in cui la guarigione avverrà non so ora come ma di certo in modo elegante, silenzioso, invisibile, caldo, impalpabile, fluido, ed in un contesto di intime relazioni umane.

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