venerdì 22 giugno 2012

Neuralterapia: esplorazione dell'anca

Il primo approccio con l'articolazione coxofemorale deve essere la sua mobilizzazione in tutte le direzioni possibili. Già con questa prima manovra sveleremo eventuali resistenze, che se di origine legamentosa tenderanno a ridursi via via che proseguo con la mobilizzazione passiva.

Nelle limitazioni funzionali antalgiche dell'anca sono utili innanzitutto i pomfi, che si faranno in ordine semicircolare su di un piano orizzontale (parallelo al pavimento a paziente in piedi) dall'inguine fino al centro del gluteo, soffermandosi tuttavia lateralmente per fare un'altra serie di pomfi a cerchio attorno alla proiezione dell'articolazione sulla faccia laterale del gluteo (ovviamente si faranno a paziente supino, e pertanto costui dovrà ruotare sul lettino prima supino quindi sul lato controlaterale ed infine prono). Il "disegno" dei pomfi (vista laterale) verrà così:



Ancora, possiamo individuare la fossetta che si apre mettendo in abduzione la coscia, a 3 dita dal grande trocantere, sulla linea medioascellare, infiltrandola perpendicolarmente con ago da 8 cm: questa è una intrarticolare con approccio laterale: infatti aspirando leggermente vedrò il liquido sinoviale. E' consigliabile far precedere l'iniezione intrarticolare da un pomfo di anestetico, con ago ovviamente tangenziale alla cute, soprattutto ove vi sia già presente una cicatrice postchirurgica, in modo da scollarla.
Infiltrare anche il Grande Trocantere, sia con pomfo che più in profondità, e lungo i suoi margini.


Sarà fondamentale anche la ricerca del CdD, specialmente in cicatrici addominali e in zona craniale e sacroplevica.


(Tratto dagli appunti del corso di Neuralterapia tenuto dal dottor M. Loberti, Modena, Aprile-Maggio 2012, Terza Lezione)




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