giovedì 23 febbraio 2012

Come affrontare ... la sindrome premestruale (seconda parte)

Segue dalla prima parte.

I rimedi che abbiamo a disposizione per la cura della SPM in omeopatia sono rimedi di fondo e rimedi particolari per i singoli sintomi.

Rimedi di fondo:

  • Lachesis: è il rimedio principale della SPM. Caratterizzata dai gonfiori (seno, addome, pelvi, gambe), cefalea, nervosismo, insonnia da addormentamento, sogni macabri.
  • Natrum muriaticum: se nella paziente predomina la cellulite con aumento di peso, secchezza vaginale o anche talora leucorrea, comparsa di foruncoli al volto e soprattutto lungo il bordo del cuoio cappelluto, tristezza e depressione che peggiorano se si tenta di consolare la paziente, la quale preferisce starsene sola, stitichezza e pallore, mestruo ritardato e scarso.
  • Pulsatilla: se prevale la congestione venosa talora con cianosi delle gambe, e anche gonfiori alla pelvi e al seno, accompagnate da umore variabile e mutevole.
  • Sepia: se la SPM si manifesta in pazienti che hanno una tendenza ad avere mestruazioni ritardate, forte peso alla pelvi ed emorroidi, leucorrea irritante, digestione lenta, herpes labiale catameniale, foruncoli, eczema periorale, depressione che se si tenta di consolare peggiora anzichè migliorare, mentre un'improvvisa ripresa energetica si manifesta il giorno prima della comparsa del ciclo.
  • Sulfur: cefalea bruciante, piedi brucianti la notte (li scopre), bruciori vaginali, vampate, prurito vulvare ed altri disturbi cutanei e allergici alternanti.
  • Calcarea carbonica: per donne prosperose con mestruazioni abbondanti ed anticipate, con importanti dolori addomino-pelvici ed importante mastodinia.
  • Thuya: se presenti leucorrea, cisti ovarica, ritenzione idrica, depressione, pregresse infezioni genitali, abbondante sudorazione ascellare e distrofismo di unghie e capelli, in pazienti con storia pregressa di abuso di farmaci o vaccinazioni recenti.

Rimedi specifici (mi limito all'elenco rimandando allo studio per i diversi sintomi):

  • Nervosismo, insonnia, depressione: Ignatia, Nux vomica, Moschus, Murex purpurea, Cyclamen, Magnesia muriatica, Kreosotum, Causticum
  • Tensione addominale: Lycopodium, Bovista
  • Diarrea: Veratrum
  • Mastodinia: Lac caninum, Phytolacca, Conium maculatum, Sanguinaria
  • Cefalea: Sanguinaria, Lac caninum
  • Congestione venosa: Hamamelis, Vipera berus, Aesculus
  • Coriza e mal di gola: Magensia carbonica, Lac caninum
  • Herpes catameniale: Rhus toxicodendron, Borax
  • Acne catameniale: Kalium bromatum, Eugenia jambosa
  • Prurito vaginale e pubico: Graphites

Ricorrendo all'omotossicologia possiamo avvalerci di:
Lepi LI.GE.MED: questo validissimo litogemmoterapico, se assunto regolarmente per almeno due mesi ogni anno, mattina e sera, dà risultati davvero soddisfacenti, sebbene forse più incentrati sui disturbi prettamente dell'ambito sessuale femminile piuttosto che sulla sindrome in generale (tanto per essere chiari: fa poco sui disturbi nervosi o cutanei o digestivi eccetera)
Lilium compositum insieme a K2F e a Progesterone  in diluizione decimale (D6-D30) possono rappresentare un protocollo di base da associare poi eventualmente a: Sepia compositum o Serotonina D6 per l'instabilità emotiva, beta-endorfina 4CH se vi sono algie varie, Pilosella compositum e/o Lymphomiosot per combattere l'idroritenzione.

Fondamentale anche l'oligoelemento, in particolare il Magnesio (Oligoel 8) per vincere il nervosismo e l'instabilità emotiva e il Litio (Oligoel 7) per la depressione dell'umore.

La coppettazione lungo il meridiano vescica può aiutare ad alleviare la lombalgia tipica del periodo premestruale.







Ti è piaciuto questo articolo? Condividilo con gli amici!




lunedì 20 febbraio 2012

Come affrontare ... la sindrome premestruale (parte prima)



Affronto oggi un argomento per il quale, prima di suggerire una qualsivoglia terapia (i sintomi non li elenco neppure, tanto le donne che leggeranno sapranno indubbiamente anche troppo bene di che si tratta!), ritengo doverosa una premessa.
La sindrome premestruale, che secondo le statistiche affligge almeno il 40% delle donne, di cui almeno il 10%  in maniera considerata grave (tale cioè da interferire con le normali attività della vita quotidiana) è un problema correlato strettamente allo stile di vita.
Partirò da lontano, da molto lontano all'argomento: precisamente da don Lorenzo Milani, il fondatore della famosa scuola di Barbiana, il quale sosteneva che "la peggiore ingiustizia sia trattare i diversi in modo uguale", non meno che trattare esseri uguali in modo diverso.
Ne deduco e sostengo che i ritmi lavorativi odierni, declinati tutti al maschile, siano ingiusti ed insostenibili per il sesso femminile. Prova della verdicità della mia affermazione è che è pure dimostrato che la sindrome premestruale, che da ora chiamerò SPM, è significativamente più diffusa tra donne dopo i 30 anni, a definire il ruolo delle responsabilità e del carico lavorativo nel determinarne i tipici disturbi. E che le donne con SPM hanno un calo del rendimento lavorativo e un aumento degli errori: ma chi mai ne terrà conto in caso di contenzioso dovuto ad un errore commesso dalla donna durante una SPM?!?!?

Detto questo, oltre ad invocare un auspicabile quanto improbabile mutamento della mentalità dominante (e, mi spiace dirlo, complici masochiste della propria condizione sono spesso le stesse donne!) non mi resta che avvertire il lettore, o più facilmente la lettrice, che ad ulteriore riprova di quanto sopra affermato è il fatto che la terapia dominante nella SPM non sia tanto un farmaco o un rimedio ma uno stile di vita, e che uno dei consigli più ricorrenti in merito sia "ridurre il più possibile gli impegni per quei giorni".
Lo stile di vita è fondamentale e racchiude numerosi consigli, che personalmente ho trovato addirittura più efficaci delle terapie.
1) Innanzitutto, si diceva, cercare di condurre una vita tranquilla nei limiti del possibile: uscite serali e ore piccole, impegni importanti di lavoro sarebbero da rimandare.
2) Il riposo notturno adeguato è importantissimo: ricordo che le ore maggiormente riposanti sono quelle della prima parte della notte, non quelle verso il mattino!
3) La dieta:
l'eliminazione assoluta del sale sarebbe auspicabile per contenere i gonfiori e la tensione mammaria, ma bisogna almeno ridurre drasticamente quello aggiunto, se non è possibile eliminarlo completamente. E' dura, lo so, ma in due mesetti i benefici si fanno davvero sentire e il palato si abitua a tutto.
La dieta vegetariana in questo senso può essere di aiuto in quanto molti salumi sono ovviamente salatissimi, e inoltre non va dimenticavo il significativo apporto di antibiotici e di estrogeni assunti nelle carni animali.
L'assunzione di alimenti ricchi in magnesio (alghe, basilico, coriandolo, crusca, menta, semi di zucca, aneto, salvia, cacao amaro, noci, prezzemolo, santoreggia, semi di sesamo, di senape, di cumino, di girasole, di papavero, dragoncello, maggiorana...) aiuta parecchio a controllare il nervosismo e le tensioni sia psicologiche che muscolari.
4) Una regolare attività aerobica, come camminare o correre, meglio se all'aperto, giova riducendo gonfiori e malumore, ma anche attività invernali al chiuso come il nuoto in piscina o lo yoga possono venire incontro a questi disturbi oltre ad alleviare il mal di schiena.
5) Attività di rilassamento come il training autogeno o altre forme di rilassamento mentale giovano nel controllo dell'ansia e del nervosismo.

Affronterò nel post successivo le seguenti possibili soluzioni terapeutiche: omeopatia, omotossicologia, oligoelementi, coppettazione.

Ti è piaciuto questo articolo? Condividilo con gli amici!




venerdì 17 febbraio 2012

Trigger Point


Un brevissimo post per parlare di un volume utile al medico in generale ed in particolare al neuralterapeuta:

Trigger Point, di S. Niel-Asher, Ed. Edi-Ermes.

Questo testo è stato consigliato dal dottor Romani alla prima lezione del corso di Neuralterapia tenutosi a Cesena lo scorso 28 Gennaio.

E' in realtà un libro destinato ai fisioterapisti, e a livello anatomofisiologico risulta troppo semplicistico per il medico.

Tuttavia lo segnalo perchè è veramente utile e chiaro nell'aiutare l'operatore sanitario ad individuare i punti trigger, risvegliabili alla digitopressione, così comuni ed anche fondamentali come step neuralterapico.

Le tavole sono grandi, chiare, e rappresentano un'indispensabile mappatura dei trigger point, sia per trattamenti manuali che infiltrativi: merita menzione la particolare attenzione nel segnalare per ogni punto se siano più indicate le terapie manuali o quelle puntorie (agopuntura, neuralterapia ... ).

Ti è piaciuto questo articolo? Condividilo con gli amici!




sabato 4 febbraio 2012

Come affrontare ... il trac emotivo


Foto tratta e modificata da: http://www.psicoterapeuta-roma.com/attacchi_di_panico_disturbo_sintomi_terapia.html

Sebbene le problematiche psicologiche richiedano una trattazione profondissima ed ampia all'inverosimile, voglio trattarne una pur minimissima parte, cominciando dal trac, cioè da quella sensazione improvvisa, inaspettata e violenta che ci paralizza l'animo e la mente, in particolare prima di un evento che ci terrorizza (esami, esibizioni pubbliche, colloqui di lavoro, un incontro con una persona per noi particolarmente importante eccetera).
Lo stato d'animo si accompagna non di ardo a manifestazioni neurovegetative quali tachicardia, alterazioni pressorie, iperemia cutanea o pallore, tremori, contratture localizzate, iperventilazione fino all'alcalosi respiratoria, diarrea, poliuria.

E' sempre importante per il medico capire se si tratta di un disturbo transitorio e passeggero che riconosce un preciso fattore scatenante, oppure se si tratta di un fenomeno ansioso o DAP, oppure ancora se si tratta di una manifestazione di qualche patologia psichiatrica più importante.

Rimanendo nella prima ipotesi possiamo avvalerci dell'omeopatia come supporto al trac emozionale transitorio, specialmente, come già detto, di tipo anticipatorio:
  • Gelsemium: panico totale con perdita di memoria, impossibilità a concentrarsi, , tremori e sensazione di cedimento muscolare, vertigini, diplopia, sensazioni presincopali, diarrea, tendenza alla poliuria quando il soggetto si rilassa un pochino. E' utile sia in prevenzione (da un mese ad un giorno prima dell'evento, eventualmente associato ad Ignatia) sia in attacco acuto.
  • Ignatia amara: sia nell'ansia da anticipazione (come Gelsemium) sia come conseguenza di eventi dolorosi e/o frustranti. i disturbi in questo caso sono diversi e vanno da una costante iperestesia polisensoriale a palpitazioni, insonnia, anoressia o fame nervosa, cefalea a chiodo, bolo, sospiri, sbadigli, spasmi in fossa colica destra, sempre migliorati con la distrazione.
  • Argentum nitricum: sintomi soprattutto digestivi, con aereofagia e diarrea, in pazienti nervosi, agitati, frettolosi , ma contemporaneamente sovraffaticati e spossati
  • Ambra grisea: in pazienti timidissimi che esprimo il trac con stanchezza, tremori, spasmi, tosse nervosa, insonnia
  • Moschus: se la paziente (più spesso che il paziente) sviene, o ha manifestazioni di ipereccitabilità nervosa quali pianto e riso alternati ed incontrollati, o con manifestazioni teatrali.
  • Staphysagria: trac da emozioni negative represse quali collera trattenuta, vessazioni, umiliazioni, fallimenti, che comportano manifestazioni psicosomatiche specialmente urogenitali, in personalità molto suscettibili e permalose
  • Coffee: dopo una gioia improvvisa 

Anche l'omotossicologia ci può venire in aiuto, soprattutto come prevenzione di ricadute.
In associazione ai rimedi omeopatici sintomatologici, per stabilizzare il tono neurovegetativo useremo ad esempio Ignatia Homaccord se prevale un'atteggiamento ansioso-depressivo o Acidum Phosphoricum Homaccord se prevale l'astenia psico-fisica, mentre come rimedio base associato al drenaggio useremo Selenium compositum.

Negli oligoelementi possiamo attingere a:
Manganese-Cobalto, in Bottle-Pack, come prevenzione della distonia neurovegtativa e degli stati ansiosi, una fiala a giorni alterni per circa 3 mesi, oppure a Oligoel 7 (Litio) circa 30 gocce mattina e sera.

Utile anche l'utilizzo di altre terapie coadiuvanti come i fitoterapici, tecniche di rilassamento come il training autogeno, e le terapie manuali.



Ti è piaciuto questo articolo? Condividilo con gli amici!




mercoledì 1 febbraio 2012

Corso Neuralterapia: appunti sparsi 1a lezione (dott. Romani)

In qualsiasi approccio medico è fondamentale ricordarsi che non ci troviamo mai davanti ad una patologia, ma semmai davanti ad una persona (il paziente) che sta manifestando un disagio: ecco perchè la terapia deve essere sempre personalizzata.

Evento chiave diventa l'ANAMNESI, inclusa quella lavorativa e/o ambientale, tenendo presente che vi sono molti inquinanti lipofili (es: vernici, coloranti) che intasano pertanto la matrice extracellulare.

Le fibre simpatiche oltre ad avere terminazioni vascolari hanno anche terminazioni perivascolari libere, quindi a diretto contatto con la matrice. Invece le fibre parasimpatiche hanno solo terminazioni libere perivascolari.
La procaina provoca una simpaticolisi, con conseguente effetto antiflogistico sulle terminazioni libere ed effetto vasodilatante sul microcircolo.

Esperimento di Montagner: Montagnier L., Aïssa J., Ferris S., Montagnier J.-L., Lavallee C. -
Electromagnetic Signals Are Produced by Aqueous Nanostructures Derived
from Bacterial DNA Sequences.  Interdiscip Sci Comput Life Sci, 2009; 1: 81-90:

Osservazione: la matrice di un organo denervato (non ha innervazione, nè simpatica nè parasimpatica) non sviluppa MAI flogosi.

Riflessi:
viscero-cutaneo
viscero-somatico
viscero-viscerale
cuto-viscerale

Il nervo spinale unisce in sincronia: dermatomero, miomero, sclerotomo, enterotomo.

PALPER-ROULER:  fondamentale, insieme alla pressione, per smascherare punti dolenti nascosti, sovra e sottostanti la zona sintomatica dolente: su questi punti faremo poi i pomfi: spesso ciò è sufficiente perchè il paziente si alzi e non abbia più dolore nel punto dolente sintomatico.
Per i denti potremo praticare il palper-ruler con un bastoncino a punta smussata, toccando tutte le gengive una per una a livello di ogni dente.
Il dolore o la malattia cutanea persistente (es: verruca) è in realtà un "refered-pain", cioè ci deve servire da guida per svelare il segmento interessato.
Quindi procedere come segue:
quando c'è dolore al palper-rouler facciamo subito una mesoterapia locale per eliminare l'algia cutanea: se il dolore persiste allora possiamo passare a valutare il muscolo (tramite la palpazione e/o la kinesiologia) ed eventualmente infiltrarlo, e quindi infine all'organo corrispondente.
Pensare sempre all'organo corrispondente sia per i dermatomeri che per i miomeri interessati dalla patologia).

Livelli Neuralterapici:
segmentario (locale e di segmento)
campo di disturbo
gangli e plessi (oppure i nervi che hanno a che fare con un dato ganglio o plesso: tecnica di Nick)

Procaina in fiale:
2 ml al 2% sono 40 mg:
per trattare zone estese prenderne 5 fiale da 2 ml (cioè 40x5 uguale 200 mg in un totale di 10 ml) da miscelare con 100 ml di fisiologica e 10 ml di bicarbonato di sodio. In altre parole per zone estese dobbiamo fare una diluizione di 11:1.
Invece per trattare cavità e gangli si farà una diluizione 1:1 ma con Procaina all'1%.

Aghi consigliati:
Ladurner Hospitalia (hanno siringhe da insulina e aghi da mesoterapia, adatti per fare pomfi, cicatrici e tonsille.
Codisan spa (www.codisan.com): hanno aghi tipo "my jector" di 29G x 12mm, da insulina con ago fisso, adattissimi per le tonsille.
WP Group (www.worldpharma.it) hanno ottimi prezzi per gli aghi da mesoterapia

Sindrome vertiginose e acufeni: trattamento della mastoide e dell'angolo temporomandibolare

Tecnica di Minck: per toccare le interspinose scendo verticale di circa 3 cm, retraggo 1-2 mm e poi inietto (es: T12-L1 per fare il Piccolo e il Grande Splancnico).





Ti è piaciuto questo articolo? Condividilo con gli amici!