domenica 19 maggio 2013

Come affrontare ... la nevralgia posterpetica



Luna cresce che è una meraviglia, e, dopo una pausa dovuta anche a numerosi altri impegni lavorativi e famigliari, riprendo finalmente con piacere il mio blog!

Ho già trattato qui dell'Herpes Simplex.
Più avanti parlerò anche dello Zoster nelle sue forme: Varicella e Zona (Fuoco di Sant'Antonio), nonchè di altre forme virali simil erpetiche. Ma questo non ora.
Oggi invece mi fermo solo su una peculiarità dell'Herpes: la nevralgia posterpetica, ossia il dolore permanente dopo l'infezione, trattato classicamente con antidolorifici ed antidepressivi.

Più frequente nell'anziano, la nevralgia posterpetica si presenta più difficilmente se lo Zoster è stato curato con l'omeopatia ma soprattutto se la terapia, qualsiasi essa sia, è stata precoce.

Per trattare questo fastidiosissimo residuo doloroso abbiamo diversi rimedi omeopatici:
  • Hypericum perforatum: se i dolori si irradiano lungo il tragitto del nervo e peggiorano con i movimenti specie se movimenti improvvisi e violenti
  • Kalmia latifolia: se i dolori sono riferiti simili a scosse elettriche, preceduti o seguiti sempre da parestesie con intorpidimento, e peggiorati dal movimento (il paziente sta fermo per non scatenarli). Localizzati soprattutto al volto, lato destro. Utili nel dolore posterpetico del volto e lombosacrale, più raramente nelle localizzazione toraciche.
  • Spigelia anthelmia: uguale al precedente, ma per dolori localizzati al volto sinistro e specie oftalmici
  • Ranunculus Bulbosus: per le nevralgie posterpetiche degli ultimi spazi intercostali a sinistra, peggiorate da condizioni metereologiche umide, peggiorate anche dal contatto e dal movimento
  • Magnesia phosphorica: dolori sporadici ma bruschi, migliorati col calore e la pressione (o il piegamento della parte interessata), a lateralità prevalentemente destra specie nel caso delle nevralgie al volto
  • Causticum: dolori con sensazione di escoriazione, urenti, come se la pelle fosse scorticata. Peggiorano col freddo secco e la notte verso le tre, migliorano con applicazioni umide e calde
  • Apis: dolori urenti ("aghi infuocati") nettamente migliorati dal freddo
  • Arsenicum album: dolori urenti migliorati dal caldo e aggravantisi la notte
  • Thuya: utile quando già diversi trattamenti si siano rivelati inutili, specie in pazienti con storia di infezioni recidivanti e striscianti, vaccini e farmaci ripetuti
  • Prunus spinosa: se il dolore è trigeminale oftalmico, esplosivo, con edema e aggravato dal contatto
  • Vaccinotoxinum: bioterapico simile al nosode specifico (virus erpetico) da assumere a diluizione medio alte (15-30 CH) settimanali per almeno uno due mesi
In omotossicologia è di fondamentale importanza il drenaggio, al quale potremo associare:
beta endorfina 4CH, 20 gocce mattina e sera come antidolorifico di base
Ranunculus Homaccord gocce o fiale

Utili gli oligoelementi Rame-oro-Argento che sono indicati in generale nelle condizioni anergiche, di astenia globale, infezioni recidivanti ed abbassamento delle difese immunitarie

La neuralterapia propone, solo per mani esperte (!!!) l'iniziezione al ganglio otico e nervo mandibolare.

Più semplice è invece la tecnica iniettiva mesoterapica, con la quale si potranno infiltrare i punti lungo il decorso del dolore con la miscela di:
Ranunculus Homaccord, Rhus Tox Homaccord, Mezereum Injeel, Vaccininum Injeel: di ognuno una fiale, una volta la settimana per un mese e mezzo circa


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3 commenti:

  1. Buonasera cara,
    ben tornata mi stavo preoccupando,felice che la cagnolina cresca bene,interessante articolo e mi piace l'utilizzo della Medicina Fisiologica Di Regolazione x gestire il dolore in acuto: beta endorfina 4CH e gli oligoelementi e senza dubbi ottimo il consiglio con i farmaci heel....e drenaggio SEMPRE.
    Mi auguro di rileggerti presto.
    MARIO.

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  2. Grazie Mario. Purtroppo l'unico limite è che spesso la nevralgia posterpetica insorge nell'anziano, il quale - almeno per la mia esperienza - risponde sì, ma meno brillantemente del giovane alla Medicina di Regolazione

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  3. Buonasera, mio marito 37 anni è stato colpito da un forte fuoco di Sant'antonio in tre punti diversi del corpo: emitorace destro (schiena e addome) e collo lato sinistro. A una settimana dall'esordio è migliorata la situazione di sfogo cutaneo ma è avanzato un fortissimo indolenzimento muscolare. Quale rimedio ci consiglia?
    Esiste anche una terapia di rinforzo? Grazie. Cordiali saluti. EM

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