Per effettuare questa fase il medico deve smettere di ragionare, e seguire solo esclusivamente le indicazioni, meglio se manuali (col dito, con la mano) che verbali, del dolore del paziente.
Prima visita neuralterapica:
Anamnesi: dove sente il dolore? (farselo indicare col dito, con la mano!).
Quindi fare il palper-rouler nella zona indicata dal paziente come algica: se c'è dolore cominciare a fare i pomfi (i.d. cioè mesoterapia), cercando col palper-rouler tutte le zone circostanti algiche ed infiltrandole a pomfi.
Quindi fare l'anamnesi remota per distretti ovverosia dalla testa verso i piedi.
A questo punto è passato un po' di tempo, vado a rifare il palper-rouler delle zone infiltrate: se il dolore è totalmente scomparso mi fermo, se invece è ancora anche solo parzialmente presente continuo a "stanarlo" col palper-rouler e a fare pomfi.
Ora verificare la libertà dei movimenti, se il dolore iniziale era osteo-mio-articolare.
Avvisare il paziente che talora per una o due notti seguiranno sensazioni strane o piccoli fastidi localizzati.
Infatti questa è una tecnica basata sull'autoregolazione e sull'autoguarigione, e pertanto agirà attraverso il sistema neurovegetativo.
Fine prima visita.
Seconda visita neuralterapica (dopo una settimana circa):
Se il dolore precedente è scomparso passare alla ricerca dei trigger point, altrimenti se è ancora presente o modificato rifare tutto da capo come nella prima seduta e in più fare la ricerca dei trigger point.
SOLO nella seconda visita si fa la ricerca dei trigger point, e vanno pazientemente ricercati TUTTI!
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