Per la salute si ha fretta, per tutto si ha fretta.
L'omeopatia ci constringe a riallacciare i rapporti con la pazienza.
Tutto e subito fa parte (a volte) del farmaco classico.
Chi va piano va sano e va lontano si addice di più alla terapia omeopatica ed omotossicologica.
Vero è che, come la tartarughina Cassiopea di Momo (romanzo di M. Ende), più andava piano e più guadagnava terreno rispetto ai cattivissimi uomini grigi, anche con questi metodi terapeutici i risultati sono spesso più duraturi e ben radicati di quanto non si ottenga con le terapie convenzionali.
Detto che ciò ovviamente ha le sue eccezioni, passiamo ai dati concreti.
Se rimane sempre vera la necessità di una forte personalizzazione anche nelle tempistiche, potremmo dire che a grandi linee avremo:
- un primo mese è dedicato a migliorare la sintomatologia che affligge il paziente (che a volte è già sufficiente a ristabilire l'equilibrio)
- altri tre mesi circa per consolidare i risultati
- fatto questo in alcuni casi, soprattutto laddove le patologie sono croniche o di vecchia data, può rendersi necessario un mantenimento i cui tempi sono strettamente individuali, solitamente qualche mese.
Quindi riassumendo avremo una durata da un minimo di un mese ad un massimo di quattro mesi per la terapia, più altri due tre mesi per il mantenimento.
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