domenica 10 aprile 2011

La neuralterapia: seconda parte

Segue dalla Prima Parte


Ma come si svolge la terapia neurale?

Dato tempo debito ad una accuratissima anamnesi, con particolare attenzione alla cronologia dei sintomi e alle loro eventuali relazioni con patologie pregresse o interventi chirurgici anche odontoiatrici (esempio: "dopo l'appendicectomia ho sempre sofferto di mal di testa"); e dato altrettanto tempo all'EO (esame obiettivo) specialmente all'ispezione che dovrà render conto anche di ogni più piccola cicatrice cutanea o mucosa, il medico può richiedere esami strumentali a scopo puramente diagnostico oppure al fine di ricercare un campo perturbante (esempio: una panoramica dentaria).

A questo punto inzia la terapia partendo da iniezioni (con Procaina all'1% o 2% o con composti omotossicologici od omeopatici a base di Procaina):

1) il primo livello sarà quello segmentale, ossia verrà iniettata in sede locale (sede del dolore/disturbo) e nelle zone innervate dai medesimi segmenti radicolari.

2) Se ciò non sarà sufficiente si passa alle iniezioni più profonde, a livello gangliare o periviscerale.

3) Se nemmeno questo fosse sufficiente, oppure se i livelli precedenti avessero provocato un aggravamento dei sintomi, si passa a ricercare il campo di disturbo.

I campi di disturbo in assoluto più frequenti sono da ricercarsi nelle zone di testa e collo, soprattutto nei denti e nelle tonsille ma anche nei seni paranasali e in altri organi del capo e del collo (es: tiroide).
Altri campi di disturbo molto frequenti sono le cicatrici, anche quelle vecchissime e piccolissime, ormai quasi invisibili, sia della cute che delle mucose; poi gli organi pelvici e il perineo.

Tuttavia va sempre considerato che ogni patologia può essere causata da un qualsiasi campo di disturbo, e che ogni campo di disturbo può sostenere diverse patologie!



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