martedì 9 luglio 2013

Come affrontare ... l'ipertensione arteriosa essenziale



L'ipertensione arteriosa è l'aumento di pressione sanguigna nelle arterie. Essa può essere essenziale (o primaria, o idiopatica), quando non se ne riesce a trovare la causa; invece sarà chiamata secondaria quando si può diagnosticare una causa extravascolare (ad esempio insufficienza renale, ipertiroidismo e altre ...).
In  ogni caso è opportuno ridurla in quanto un persistente rialzo della pressione porta a danni in vari organi, in primis il cuore ma poi anche a tanti altri distretti corporei.
La diagnosi si basa sull'osservazione di determinati parametri, che cambiano in base allo stato generale (ad esempio nei diabetici è bene che sia più bassa che in altri soggetti non diabetici).
Spesso è asintomatica, e la diagnosi viene fatta accidentalmente durante una rilevazione casuale (in ambulatorio, in farmacia, a casa). Più raramente può provocare cefalea, tinnito, vertigini.
Sia nella medicina classica che in omeopatia è fondamentale lo stile di vita.
E' sempre auspicabile, prima di assumere farmaci, che il paziente provi per qualche mese a modificare e correggere eventuali abitudini errate: ridurre il sale nel cibo, eliminare il fumo, perdere qualche kilo di troppo, dormire un numero adeguato di ore, fare una moderata attività fisica.
Se il problema persiste, la medicina classica si avvale di diversi classi di farmaci sui quali non mi soffermo, per passare subito alla terapia non convenzionale.


Per le terapia cronica avremo un bel ventaglio di rimedi omeopatici:
  • Aconitum: polso pieno, duro, ansia, agitazione
  • Veratrum viride: polso duro ma discontinuo, congestione
  • Sulfur: pazienti pletorici, calorosi, con fenomeni congestizi localizzati
  • Nux vomica: per pazienti sedentari ma mentalmente attivi, collerici, che eccedono nel cibo, nell'alcool, nel fumo, soffrono anche di dispepsia con sonnolenza postprandiale
  • Ignatia: per pazienti che somatizzano le contrarietà della vita con crisi ipertensive
  • Lachesis: per l'ipertensione che compare assieme alla menopausa, si riduce con la ripresa del flusso mestruale, specie se in pazienti logorroiche e con tendenza all'iperideazione
  • Aurum muriaticum: per pazienti pletorici come Sulphur ma in questo caso quando sono irascibili, ansiosi, depressi, sfiduciati, che inoltre soffrono di palpitazioni, vampate di calore alla testa, e migliorano con il fresco.
  • Aurum iodatum: come il precedente ma in pazienti dimagriti, non in pletorici.
  • Strontium carbonicum: come i due precedenti ma se non vi è nè depressione nè miglioramento col fresco, anzi migliorano col calore
  • Kalium carbonicum: in soggetti pallidi, freddolosi, con xantelasmi od edemi, sintomi digestivi ed articolari oltre che cardiopolmonari, ed aggravamento nel cuore della notte
  • Natrum sulphuricum: in pazienti obesi ed edematosi, accompagnato, come il precedente, da sintomi respiratori (dispnea), digestivi ed articolari
  • Thuya: simile al precedente
  • Phosphorus: in caso di retinopatia ipertensiva, nefropatia con ematuria macroscopica
  • Arnica: come profilassi di eventi emorragici
  • Arsenicum iodatum: in caso di sclerosi cardiovascolare
  • Secale cornutum: se l'ipertensione si accompagna ad arteriti o a fenomeni ischemici cerebrali
  • Gelsemium: affiancato a Sulfur, Aurum o Nux vomica, laddove si presenti cefalea congestizia con dolore occipitale, polso lento a riposo ma molto accelerato durante il movimento, la sensazione che il cuore cesserà di battere se non ci si muove

Nelle crisi ipertensive:
  • Aconitum: nelle crisi ipertensive con sensazione di testa calda, cefalea pulsante, polso duro, palpitazioni e tachicardia, angoscia e agitazione
  • Glonoinum: nelle crisi ipertensive con tachicardia, congestione e percezioni di pulsazione violente alle carotidi, intolleranza al calore radiante
  • Veratrum viride: nelle crisi ipertensive con afflusso di sangue alla testa, pulsazioni alle carotidi, polso debole, lento ed aritmico, dermografismo

Ad accompagnare questi rimedi tipici per l'ipertensione ci saranno poi i rimedi per l'aterosclerosi, per i quali mi limito ad un elenco rimandando poi ad un successivo post sul tema specifico:
Arsenicum album
Baryta carbonica
Calcarea fluorica
Lycopodium
Plumbum metallicum
Silicea
Baryta iodata
Aurum iodatum
Plumbum iodatum
Arsenicum iodatum


In omotossicologia sarà fondamentalissimo il drenaggio. In questo caso ci troviamo a metà della Tavola delle Omotossicosi, Infiammazione/Impregnazione. Pertanto sarà fondamentale un drenaggio linfatico e connettivale. In questo caso, trattandosi di patologia cronica, saranno utili Vis Heel per il primo e Galium Heel, eventualmente associato a Psorinum Heel per il secondo. Utili anche i catalizzatori cellulari come Coenzyme compositum ed Ubichinon compositum.

Dopo una prima e fondamentale fase di drenaggio, si potranno utilizzare Rauwolfia compositum (ed eventualmente Aesculus compositum in casi di ateroma) e Melilotus Homaccord. Oppure potremo usare i complessi R12 assieme ad R79, entrambi in gocce.

Se l'ipertensione riconosce una causa/concausa organica bisognerà naturalmente effettuare un drenaggio emuntoriale specifico per l'organo colpito.

Pilosella compositum può essere utile come diuretico naturale, mentre rimarrano di validissimo aiuto gli organoterapici specifici: Aorta suis, Arteria suis, Cor suis.

Utile anche il supporto degli oligoelementi Manganese o Manganese-Cobalto

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4 commenti:

  1. Beh, che dire: Moooooolto esauriente! Sai che io non ho mai curato nessuno per ipertensione? L'unica paziente che ho avuto, non si è più vista dopo la prima visita! Una bella casistica.....

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  2. Di solito sono i pazienti ... impazienti, quelli che non si fanno più vedere.
    La medicina naturale richiede tempo, costanza e a volte anche un'altra parolina poco di moda: sacrificio.
    Infatti a me è capitato di provare ad intraprendere la terapia dell'ipertensione in modo naturale, e a parte il Pilosella come leggero diuretico, ho ottenuto i risultati senza passare ad altri rimedi semplicemente in coloro che prontamente modificavano lo stile di vita!

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  3. Domanda: ma è possibile associare i farmaci omotossicologici agli allopatici, ci potrebbe essere qualche interazione? Nella fattispecie, dopo una severa crisi ipertensiva, mi hanno prescritto un sartano, un betabloccante ed un calcioantagonista; oltre ai drenanti, al diuretico (pilosella), ai catalizzatori, oligoelementi, posso associare i rimedi specifici? E un eventuale antiossidante?
    Ho 53 anni, ho cambiato stile di vita, soprattutto l' alimentazione ma rimane lo stress, che, a mio avviso, è stato la causa primaria del mio problema in menopausa. Mi piacerebbe ridurre i farmaci allopatici con la terapia omotossicologica ed omeopatica. potrà mai essere possibile, secondo lei?
    grazie della disponibilità

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  4. Buongiorno, certo che è possibile!!! Non vi sono interazioni solitamente, l'unica accortezza è quello di assumerli con un po' di distanza temporale.
    Cambiare lo stile di vita è il primo passo FONDAMENTALE. Poi si può associare una terapia omotossicologica a quella classica, monitorare l'andamento pressorio ed eventualmente, in base all'andamento sia clinico che obiettivo, valutare anche la sospensione della terapia classica a favore di quella omotossicologica. E' sempre opportuno controllare anche lo stato di eventuale (ma frequente) acidosi e correggerlo.
    Buona giornata

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