sabato 11 dicembre 2010

Omeopatia: "le scuole"

C'è una certa confusione intorno al termine "omeopatia".
Innanzitutto l'omeopatia non è fitoterapia, con cui viene spesso confusa o perlomeno unita.

La fitoterapia è una farmacologia classica, a dosi ponderali, soltanto che anzichè avvalersi del farmaco di sintesi sfrutta principi attivi naturali. Esempi possono essere la valeriana o la camomilla come sedativi al posto degli ipnoinducenti e ansiolitici chimici.

Invece l'omeopatia è un sistema terapeutico ben definito, scoperto da Samuel Hahneman, basato sulla Legge del Simile, secondo la quale "il simile cura il simile" ("Similia similibus curantur"), e sulla legge di inversione dell'effetto di Arnold-Schultz (se una sostanza ha un certo effetto a dosi ponderali, diluendo progressivamente la sua concentrazione fino a scendere al di sotto del numero di Avogadro, a un dato momento di osserverà un inversione del suo effetto sull'organismo, e quindi avrà un effetto esattamente contrario a quello che aveva somministrata a dosi ponderali), o per usare un termine più recente, dell'ormesi.

Questo in estrema sintesi.
Esistono poi varie scuole di pensiero in merito all'applicazione dei principi omeopatici.



SCUOLA UNICISTA
Gli unicisti somministrano un unico rimedio omeopatico che deve essere il simillimum, ossia il rimedio che presenta la patogenesi in assoluto pù simile a quella del paziente, per sintomi, lesioni anatomopatologiche, per modalità e sensazioni.
Vantaggi: se il rimedio è ben scelto, il miglioramento del paziente sarà profondo, completo e definitivo
Svantaggi: ci vuole un terapeuta con moltissima esperienza per poter individuare correttamente il Simillimum, e se non è correttamente individuato i tempi di guarigione saranno lunghissimi o addirittura non vi sarà miglioramento



SCUOLA PLURALISTA
I pluralisti somministrano più rimedi nel corso della giornata, ma assunti separatamente, ed eventulmente modificandoli nel tempo.
Vantaggi: è più facile riuscire a "coprire" l'intera gamma sintomatologica del paziente
Svantaggi: il paziente deve compiere più assunzioni giornaliere, con rischio di ridurre la compliance (aderenza allo schema terapeutico)


SCUOLA COMPLESSISTA
I complessisti si servono di rimedi composti già pronti, come ad esempio i rimedi omotossicologici, generalmente a basse diluizioni omeopatiche.
Vantaggi: facilità prescrittiva, rapidità di miglioramento dei sintomi
Svantaggi: minor precisione nel colpire il processo patologico e quindi rischio che qualche disturbo ricompaia o che non si guarisca interamente rimanendo qualche residuo sintomatologico (che comunque pùo essere sconfitto da una seconda prescrizione complessa)


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