venerdì 3 dicembre 2010

La tavola delle omotossicosi

La tavola delle omotossicosi è una tabella creata dal dottor Reckeweg, medico tedesco fondatore delll'omotossicologia, che serve un pochino come orientamento, come una mappa, un percorso "guidato" attraverso le probabili evoluzioni, in aggravamento o in miglioramento, dello stato di salute/malattia di una persona.

Come già spegato nel post "Il compito dell'omotossicologia", il farmaco omotossicologico serve a migliorare quello che chiamiamo "il sistema della grande difesa", ovvero il "terreno" del paziente, o in altre parole ancora la sua reattività e capacità di risposta di fronte all'insulto stressante (microbo o inquinante o problema psicologico che sia).

Via via che la patologia si radica nell'organismo, abbiamo una progressione dell'intossicazione dal livello emuntoriale (emuntori sono gli organi eliminatori, principalmente cute, polmone, rene, fegato, intestino) al livello di matrice (lo "spazio" ricco di proteine e zuccheri che sta tra le cellule, con moltissime importanti funzioni) e infine a livello cellulare.

Via via invece che il rimedio omotossicologico aiuta il corpo a liberarsi dalle tossine, avremo un regredire dei sintomi in senso opposto e precisamente da sintomi di malattia cellulare a sintomi di matrice a sintomi emuntoriali.
Ecco perchè durante una terapia omotossicologica non deve stupire di veder ricomparire disturbi che ci hanno colpito in passato: questo fenomeno si chiama "vicariazione regressiva" ed è un buon segno!
Orientiamoci dunque sulla nostra "mappa" delle vicariazioni, la Tavola delle Omotossicosi:

(immagine tratta dal sito: http://www.medicinanonconvenzionale.net/Omotossicologia.aspx?Ac=2)

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