giovedì 26 gennaio 2012

Come affrontare ... le cistiti ricorrenti (parte seconda)

Nel post precedente ho affrontato le cistiti ricorrenti tramite un approccio omotossicologico.
Ora vediamo alcune altre diverse possibilità terapeutiche non farmacologiche.

Tengo a specificare che stiamo parlando di cistiti ricorrenti, in quanto nel singolo episodio di cistite acuta non recidivante è più rapida la terapia antibiotica classica, e sarà quindi da preferirsi.
Cionondimeno non solo le terapie omeopatiche/omotossicologiche avranno un importante ruolo nel prevenire le recidive, ma altresì saranno indispensabili qualora la terapia classica sia inapplicabile, come ad esempio in persone con allergie al farmaco, epatopatie o nefropatie gravi, o se è presente un rischio di interazioni con altri medicamenti.

In omeopatia la cura della fase acuta, nelle cistite classica a urine torbide, si avvarrà di:

  • Cantharis: è il rimedio più importante perchè corrisponde ai sintomi più tipici e frequenti che sono il dolore e il fortissimo bruciore dall'inizio alla fine della minzione, con urine scure, talora sanguinanti.
  • Mercurius corrosivus: simile a Cantharis ma con sintomi ancora più intensi, con urine anche decisamente sanguinanti, e tenesmo dolorosissimo, accompagnati dai sintomi del rimedio quali febbre continua con brividi e piloerezione, sudorazione abbondante, alitosi, peggioramento notturno
  • Arsenicum album: come caratteristico di questo rimedio i dolori sono essenzialmente brucianti e paradossalmente migliorati da applicazioni locali calde, in pazienti spossate, deboli, pallide, agitate e prostrate, che bevono poco e spesso acqua fredda.
  • Terebinthina: se c'è ematuria molto scusa o addirittura nerastra con sedimento scuro e odorante
  • Phosphorus: se è presente ematuria sia microscopica che macroscopica
  • Equisetum hiemale: se le minzioni sono sì frequenti e dolorose ma abbondanti, con dolore soprattutto verso la fine della minzione e persistenza anche dopo, accompagnate da sensazione di peso pelvico che peggiora col contatto e la pressione.
  • Formica rufa: se il paziente urina spesso con urine abbondanti, torbide, maleodoranti, ma non dolorose (o molto poco dolorose)
  • Populus tremula: le urine sono mucopurulente, con tenesmo e persistenza di dolore retropubico dopo la minzione, dolore bruciante all'uretra, in donne gravide, in cistiti di origine prostatica e post chirurgiche.
  • Chimaphila umbellata: urine mucopurulente.
Se le urine invece sono limpide abbiamo in particolare due rimedi:
  • Staphysagria: indicata nella cistite post traumatica (post coitale e post cateterizzazione) e nelle cistalgie a urine chiare in generale, con bruciori che sono presenti fra una minzione e l'altra ma che cessano urinando.
  • Capsicum anuum: bruciore intenso con urine abbondanti e limpide

In omeopatia sono però molto importanti i rimedi di fondo, indispensabili in tutte le malattie croniche:
  • Thuya: fondamentale in tutte le patologie che si presentano cronicamente, è particolarmente adatta per pazienti con storie di frequenti infezioni genitali, di assunzione di farmaci o vaccini, di associazione con malattie verrucoidi della cute
  • Sepia: soprattutto se si tratta di donne con patologie pelviche associate, con sensazione di peso pelvico e minzione imperiosa,urine torbide e fetide, stitichezza.
  • Silicea: se presente piuria
  • Anti IL-1 10 gocce una o più volte al giorno, sempre utili per modulare la risposta infiammatoria
Altri rimedi di fondo, da utilizzare in base alle caratteristiche del rimedio stesso, sono:
Natrum muriaticum, Pulsatilla, Lycopodium, Lachesis, Graphites, Sulphur 

 
Bioterapici omeopatici molto importanti sono:

Tuberculinum
Medorrhinum: sempre se le infezioni urogenitali sono recidivanti
Colibacillinum: se l'agente eziologico è (frequentissimo!) E. coli, e comunque nelle cistalgie ad urine chiare
Enterococcinum, Staphylococcinum eccetera, secondo l'esito colturale batteriologico.
Serum anticolibacillaire alla 3 DH, tre volte al dì in fase acuta e una volta al giorno come rimedio di fondo.
Vescica urnaria: la sera a giorni alterni

L'oligoelemento utile nelle infezioni recidivanti è Rame-Oro-Argento, in fiale a giorni alterni per tre mesi o in gocce nella ragione di 25 gocce mattina e sera.

Infine vorrei ricordare che anche la coppettazione può dare un sollievo sintomatico, se praticata nei punti:
LI (Grosso Intestino) 11, ST (Stomaco) 25, SP (Milza-Pancreas) 9, BL (Vescica urinaria) 20, 22-23, 36, 40, 51-52, GB (Vescica biliare) 25, CV (Vaso concezione) 3-4, GV (Vaso governatore) 4, MBV24(Yaoyan)




Fonti:
Ordinatio antihomotoxica et Materia Medica Heel, 13a ed., 2005
Omeopatia Facile, Clarke, ed. Nuova Ipsa, 1992

Terapia omeopatica  Possibilità in Patologia Acuta, ed. Boiron 

Terapia omeopatica  Possibilità in Patologia Cronica, ed. Boiron
Jarmey, Bouratinos, Agopunti, ed. Edi Ermes 2010

Grande Dizionario Enciclopedico di Omeopatia e Bioterapia, Ivo Bianchi, ed. Nuova Ipsa, 2007


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