giovedì 5 gennaio 2012

Aggravamento omeopatico e vicariazione omotossicologica


(Immagine tratta dal sito: http://www.medicinanonconvenzionale.net/Omotossicologia.aspx?Ac=2 )


Inizio l'anno con una semplicissima precisazione, utile ai pazienti che decidono di intraprendere una cura omeopatica e/o (le due non si escludono affatto!) omotossicologica.
Rimando ai post dedicati per la spiegazione delle differenze tra omeopatia ed omotossicologia, ed in particolare alle parti dedicate a quest'ultima.

Vediamo ora invece cosa potrebbe capitare durante la cura omeopatica ed omotossicologica, in modo che nel caso non ci allarmeremo più del dovuto.

Quando si inizia una cura omeopatica l'omeopata dovrebbe spiegare ai suoi pazienti che talora, non in tutti e non sempre, può verificarsi il cosiddetto "aggravamento omeopatico". Il termine non trae in inganno, in quanto trattasi di vero e proprio aggravamento della sintomatologia che ha portato il malato a rivolgersi al medico.
Solitamente questo peggioramento dei sintomi avviene nei primi 15-20 giorni di terapia, ed è segno che la cura è stata ben scelta, che insomma l'omeopata ci ha "azzeccato"!
Quindi niente turbamenti: si abbandona la cura per alcuni giorni, e appena si ha un miglioramento riprendiamo ad assumere i nostri rimedi (gocce, granuli, globuli eccetera).
In poco tempo assisteremo alla remissione clinica, con grande soddisfazione di medico e paziente!!!

Quando invece optiamo per un percorso omotossicologico, si può andare incontro alla "vicariazione regressiva", ovvero non si ha un peggioramento dei sintomi in atto, ma piuttosto un ricomparire di sintomi e patologie pregresse, di vecchia data, di cui abbiamo sofferto per tempi lunghi in precedenza.
Ciò è più frequente durante la fase di drenaggio omotossicologico, e fa parte della normale reazione di un organismo alla terapia, come infatti già previsto dalla tavola delle omotossicosi.
In questo caso però, a differenza di quanto facciamo nell'aggravamento omeopatico, non interrompiamo nemmeno un giorno la cura ma andiamo avanti; semmai ci rivolgeremo al medico omotossicologo affinchè integri opportunamente i rimedi in modo da far fronte al nuovo-vecchio disturbo che è ricomparso.

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